Nel turismo e nel residenziale, il sisma crea incertezza. Le strutture ricettive subiscono disdette, e i canoni calano nelle zone colpite.

Un recente sisma di magnitudo 4.4 ha scosso i Campi Flegrei, diffondendo timori ben oltre le onde sismiche percepite, e influenzando fortemente il mercato immobiliare della zona. Sebbene le trasformazioni del paesaggio non siano visibili a occhio nudo, gli effetti sugli affitti e sulla percezione di sicurezza delle abitazioni si fanno sentire. Come stanno gestendo le persone queste pressioni invisibili che minacciano la stabilità delle loro vite?
Timori abitativi: verso una sicurezza maggiore
Il continuo bradisismo e la natura sismica della regione creano uno stato di perpetua incertezza per molte famiglie. La recente scossa ha accentuato queste paure, spingendo numerosi residenti a cercare rifugio temporaneo altrove. Nei quartieri collinari di Napoli, come Vomero e Arenella, si registra un’impennata della richiesta abitativa, grazie alla percezione di una maggiore sicurezza per la distanza dall’area vulcanica. Anche comunità limitrofe come Marano e Giugliano stanno diventando mete preferite, mentre le aree più prossime all’epicentro, come Pozzuoli e Bacoli, vedono una drastica diminuzione delle richieste d’affitto.
Mercato immobiliare diviso: una dicotomia inesplorata
Il recente terremoto ha creato una frattura nel mercato degli affitti. I possessori di immobili in zone considerate più sicure hanno incrementato i canoni di locazione fino al 20%, approfittando della crescente domanda. Di contro, i proprietari nelle aree maggiormente colpite subiscono gli effetti della fuga degli inquilini: tanti contratti vengono rescissi, lasciando vuote le abitazioni e inducendo in molti casi a ridurre i canoni nel tentativo di attirare nuovi locatari. Tuttavia, il ritorno alla fiducia e stabilità rimane difficile da raggiungere.

Conseguenze turistiche e speculazione: un equilibrio precariouso
Non solo il settore residenziale ma anche quello turistico subisce il contraccolpo del sisma. Gli affitti brevi accusano una diminuzione significativa nelle prenotazioni, influenzati anche dalle paure dei turisti stranieri. Le strutture ricettive vicine all’area vulcanica faticano a riprendersi. In questo contesto di incertezza, alcuni colgono l’opportunità di speculare su prezzi gonfiati, mentre le autorità comunali e la Protezione Civile si impegnano a fornire soluzioni di supporto alle famiglie sfollate.
In questo scenario complesso, la concezione di casa subisce una trasformazione. Molte famiglie si organizzano in modi alternativi: alcune scelgono il trasferimento temporaneo presso parenti, altre optano per un trasferimento definitivo. Questa crisi abitativa non solo evidenzia, ma amplifica l’attuale instabilità del mercato, fungendo da barometro preciso di una realtà in continua evoluzione.