I dati sui titoli di Stato per il 2023 saranno cruciali per ISEE 2025, con implicazioni per bonus e assegni familiari.
L’Agenzia delle Entrate ha introdotto indicazioni preliminari sull’esclusione dei titoli di Stato dal calcolo dell’ISEE, ma la regolamentazione ufficiale tarda ad arrivare. Anche se le modifiche sono state approvate quasi un anno fa, il regolamento necessita ancora di revisione.
L’Agenzia delle Entrate ha emesso un provvedimento il 28 ottobre per guidare gli operatori finanziari nella comunicazione dei dati sui titoli di Stato, come BOT, BTP e CTS, intestati a persone fisiche. Questi dati sono cruciali per la verifica e la precompilazione della DSU, il documento che riunisce tutte le informazioni essenziali per determinare l’Indicatore della Situazione Economica Equivalente. Tuttavia, l’attuale regolamento non riflette ancora queste modifiche e rimane in attesa di aggiornamento.
Nuove informazioni nel calcolo dell’ISEE
Con le modifiche all’orizzonte per il calcolo dell’ISEE, emerge la necessità di integrare nuove informazioni nell’Anagrafe tributaria. In risposta, l’Agenzia delle Entrate ha delineato istruzioni aggiornate per gli operatori finanziari, che dovranno comunicare dati fondamentali per la precompilazione della DSU e la verifica degli indicatori economici delle famiglie.
Da adesso in poi, i dati dei titoli di Stato si aggiungeranno a quelli già esistenti su saldi, movimenti e giacenza media dei rapporti finanziari. Questi dovranno essere trasmessi entro l’ultimo giorno lavorativo di febbraio dell’anno successivo a cui si riferiscono, con un’eccezione: il primo invio, relativo al 2023, scadrà eccezionalmente il 31 dicembre 2024. Quest’invio speciale sarà cruciale per i modelli ISEE presentati nel 2025, poiché si baserà sui dati di due anni precedenti.
Cosa accadrà in futuro
Mentre le istruzioni preliminari iniziano a prendere forma, si prevedono ulteriori passi avanti. Sebbene queste novità abbiano a che fare principalmente con gli operatori finanziari e non direttamente con il pubblico che compila l’ISEE, rappresentano una pietra miliare nella definizione delle future modalità di calcolo. A gennaio di quest’anno, l’INPS ha ribadito le regole vigenti in attesa di un aggiornamento che si fa attendere. Tuttavia, la mancanza di un Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri approvato fa sì che la regolamentazione ufficiale sia ancora in sospeso, evidenziando la lentezza del processo di attuazione.
Sviluppi all’orizzonte per la Legge di Bilancio
Nel frattempo, lavori in corso per la nuova Legge di Bilancio promuovono ulteriori novità. In futuro, l’esclusione dei titoli di Stato influenzerà anche l’assegno unico, ma sarà rilevante solamente per il bonus nido. Inoltre, sono stati definiti i limiti per i fringe benefit per i lavoratori che trasferiscono la loro residenza oltre 100 chilometri: essi saranno esenti fino a 5.000 euro ma dovranno essere inclusi nel calcolo dell’ISEE.
Tutto ciò conferma una tendenza a prolungare i tempi di integrazione delle modifiche legislative, anche a causa delle risorse spostate sul Bonus Natale per mitigare gli effetti della nuova metodologia di calcolo.