Il progetto di abolizione è fermo al Consiglio UE: Nord e Sud Europa non trovano un accordo sulle variazioni di luce stagionale.

Con l’arrivo dell’ora legale il 30 marzo 2025, ci chiediamo se non sia giunto il momento di adottare questo orario per tutto l’anno. Tra risparmi energetici e impatti sulla salute, c’è molto da considerare in questa proposta ancora in sospeso sulla scena europea.
Il ritorno dell’ora legale: un risparmio significativo
Il passaggio all’ora legale avviene senza intoppi per la maggior parte di noi, grazie ai dispositivi digitali che aggiornano automaticamente l’orologio. Tuttavia, mentre guadagniamo più ore di luce, perdiamo un’ora di sonno. Ma qual è il vero impatto di questo cambiamento? Il principale vantaggio risiede nel risparmio energetico. Fin dalla sua prima introduzione durante la Prima Guerra Mondiale, l’ora legale è stata concepita per ridurre il consumo di energia elettrica, sfruttando al massimo la luce solare. Secondo Terna, l’Italia potrebbe risparmiare circa 100 milioni di euro in sette mesi grazie alla diminuzione del consumo di energia elettrica di 330 milioni di kWh, corrispondente al consumo medio annuo di oltre 125 mila famiglie. Inoltre, ciò comporta una riduzione di circa 160 mila tonnellate di emissioni di CO2.
Impatti sulla salute: un tasto dolente
Nonostante i benefici economici, le implicazioni per la salute del cambio d’ora sono un argomento di dibattito. L’adattamento del nostro orologio biologico, che funziona circa ogni 24 ore, viene perturbato, causando disturbi nel sonno e potenziali problemi di salute. La Società Italiana di Medicina Ambientale ha evidenziato un aumento del 4% degli infarti nella settimana successiva al cambio. Gli effetti possono manifestarsi anche sotto forma di ridotta concentrazione e cambiamenti dell’umore, influenzando la produttività lavorativa e la qualità delle relazioni personali. Inoltre, si registra un aumento di incidenti stradali e lavorativi nel periodo successivo al cambio d’ora, e una ricerca australiana ha rilevato un incremento nei tassi di suicidio.

Unioni Europee: sogno incompiuto di unificazione dell’orario
La conversazione sulla possibilità di mantenere l’ora legale tutto l’anno non è una novità in Europa. Nel 2018, la Commissione Europea ha proposto di eliminare il cambio d’ora, sostenuta da una consultazione pubblica che ha evidenziato un forte supporto alla continuità di un’unica ora legale. Tuttavia, il progetto è bloccato: nonostante l’approvazione dell’Europarlamento, il Consiglio europeo non è riuscito a raggiungere un consenso. La differenza di posizione tra i paesi del Nord e del Sud Europa, dovuta alle diverse variazioni di luce stagionale, rappresenta uno dei principali ostacoli. In attesa di una nuova consultazione tra gli stati membri, l’idea dell’abolizione è ancora in sospeso, simbolo di una questione irrisolta che continua a dividere l’Europa.