Una guida dettagliata sugli adeguamenti dell’assegno e il processo per richiedere il contributo, destinato alle madri in difficoltà economica.

Scopri i dettagli sull’assegno di maternità 2025, il supporto finanziario rivisto che promette di aiutare le famiglie italiane in un momento cruciale della loro vita.
Nel 2025 giungono importanti adeguamenti per l’assegno di maternità, che saranno attivi per tutto l’anno. Pubblicati nella Gazzetta Ufficiale, questi aggiornamenti, comunicati dal Dipartimento per le Politiche della Famiglia, riflettono un incremento del valore dei contributi offerti. Questo processo di adeguamento è stato calcolato seguendo il consueto schema basato sull’indice ISTAT dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI), con dati forniti dall’Istituto di statistica il 16 gennaio scorso. L’incremento registrato è dello 0,8%, un cambiamento apparentemente modesto ma che rinnova il ruolo essenziale dell’assegno di maternità come supporto economico per le famiglie, soprattutto per quelle al di sotto di una specifica soglia reddituale determinata dall’Indicatore della Situazione Economica Equivalente (ISEE).
Un sostegno economico essenziale
L’assegno di maternità si distingue per il suo obiettivo mirato. Diversamente dall’Assegno Unico e Universale, più noto, questa agevolazione economica è un vero e proprio supporto statale. Sebbene il suo coordinamento sia affidato ai Comuni, è l’INPS che ne cura l’erogazione. La misura è riservata a madri, o eventualmente a padri, che si trovano senza altre tutele retributive o senza indennità di maternità adeguate. Regolato dal Decreto Legislativo 151 del 2001, mira a sostenere la genitorialità nei primi mesi di nuova vita familiare o in caso di adozione.
A differenza di altre agevolazioni, l’assegno di maternità è strettamente legato alla condizione economica delle famiglie, verificata tramite l’ISEE. Ciò lo rende uno strumento di welfare particolarmente mirato, rivolto alle famiglie più vulnerabili. Per potervi accedere, è necessario soddisfare requisiti specifici: essere cittadini italiani, di uno stato dell’UE, o di un paese extra-UE con permesso di soggiorno appropriato. Inoltre, il reddito familiare non deve superare la soglia annuale stabilita dall’ISEE.
Come richiedere l’assegno di maternità
Per ottenere il contributo, la domanda deve essere presentata entro sei mesi dall’evento di nascita o dall’ingresso in famiglia di un minore, che sia per adozione o affidamento preadottivo. Il processo inizia presso il Comune di residenza, dove si forniscono i documenti necessari, tra cui la Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU) aggiornata per il calcolo dell’ISEE. Altri documenti richiesti includono un’idonea identificazione e, se pertinenti, il permesso di soggiorno per cittadini extra-UE.
Una volta raccolti, i documenti vengono trasmessi all’INPS, responsabile del versamento dell’assegno. È importante che i richiedenti abbiano chiari i termini e le condizioni, per evitare spiacevoli sorprese.

Gli importi rivisti per il 2025
L’aumento degli importi dell’assegno di maternità per il 2025 è dettato dalle linee guida dell’articolo 13 del D.P.C.M. del dicembre 2013, che stabilisce l’adeguamento delle prestazioni sociali legate all’ISEE in base alla variazione dell’indice ISTAT. Per quest’anno, la variazione comunicata dall’ISTAT è dello 0,8%. Ciò si traduce in un incremento del valore dell’assegno rispetto all’anno precedente, con l’importo mensile pieno che raggiunge i 407,40 euro per le famiglie entro la soglia di reddito prevista. Questa soglia per l’accesso è fissata a 20.382,90 euro di ISEE.
Nel 2024, il sostegno si era fermato a 404 euro mensili. È importante sottolineare come questi importi siano rilevanti in casi di nascita, affidamento preadottivo e adozione senza affidamento, come stabilito dalla legge. L’INPS ha ribadito, attraverso comunicazioni istituzionali, l’importanza di mantenere il potere d’acquisto di questo aiuto, crucialmente rivolto a lavoratrici atipiche o disoccupate. Il mancato rispetto delle soglie ISEE stabilite comporta che non si possa accedere all’intero importo, anche se, in certe circostanze, è possibile ottenere un contributo parziale, previa verifica con l’INPS.
Infine, la revisione dei contributi mantiene la sua missione principale: offrire un aiuto tangibile alle famiglie economicamente più fragili, garantendo un supporto nei momenti cruciali della crescita familiare.