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Ape Sociale 2025: sostegno ma nessun incremento

Ape Sociale 2025: sostegno ma nessun incremento
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L’Ape sociale offre aiuto temporaneo senza adeguamenti ai prezzi; beneficiari esclusi dagli aumenti pensionistici attesi nel nuovo anno.

Ape Sociale 2025: sostegno ma nessun incremento
Photo by stevepb – Pixabay

Le recenti discussioni sulla rivalutazione delle pensioni hanno catalizzato l’attenzione dell’opinione pubblica fin dal 15 ottobre scorso, quando è stato rivelato il testo della nuova legge di Bilancio, attualmente oggetto di dibattito parlamentare. Gli aumenti delle pensioni previsti per il 2025 sono stati accolti con un misto di aspettative e critiche. Prima, il rialzo delle pensioni minime di soli tre euro ha suscitato malumori, poi, l’inflazione rilevata dall’INPS ha ulteriormente ridotto il tasso di incremento dallo 1% allo 0,8%. Nonostante ciò, i pensionati dovranno attendersi un leggero aumento rispetto ai loro ratei del 2024. Tuttavia, non tutti potranno celebrare questo incremento.

Non tutti i pensionati festeggeranno un aumento nel 2025; esistono infatti trattamenti specifici che non consentiranno alcun adattamento.

Rivalutazione delle pensioni: un piccolo sollievo?

L’anno 2025 porterà in dote rincari modesti alle pensioni, inadeguati a ristabilire la capacità di spesa compromessa dall’inflazione. Non di meno, a gennaio, si assisterà comunque a un incremento, per quanto esiguo. Esistono però delle eccezioni. Alcuni destinatari non percepiranno alcun aumento, non per esclusione dal meccanismo di rivalutazione, ma perché stanno beneficiando di una forma di supporto economico che non prevede tali aggiustamenti. Un esempio lampante è l’Ape sociale, un sistema di sostegno fornito dall’INPS, destinato a certi individui come ponte verso la pensione definitiva.

Ape sociale: un sostegno senza aumenti

Pur essendo regolato dall’INPS, l’Ape sociale non può essere considerato una vera e propria pensione, bensì un aiuto temporaneo. Destinato a individui che abbiano raggiunto i 63 anni e 5 mesi, si estende fino ai 67 anni. Come per le pensioni, la somministrazione avviene mensilmente, senza tuttavia beneficiare di aumenti. La natura peculiare di questo ammortizzatore sociale, che coinvolge soprattutto invalidi, caregiver, disoccupati e lavoratori in condizioni difficili, emerge chiaramente dal modo in cui è strutturato.

Ape Sociale 2025: sostegno ma nessun incremento
Photo by wir_sind_klein – Pixabay

Peculiarità e limitazioni dell’Ape sociale

A causa della sua natura temporanea, l’Ape sociale svanisce appena compiuti i 67 anni, fase in cui il beneficiario deve richiedere la pensione di vecchiaia per accedere alla propria rendita definitiva. Questo strumento non contempla la tredicesima mensilità, aggiuntive sociali o trattamenti per la famiglia, e non viene rilasciato ai superstiti in caso di decesso prematuro del titolare.

Le restrizioni sul valore dell’Ape sociale sono evidenti. Il limite è fissato a 1.500 euro mensili e non subisce variazioni con l’aumento dei prezzi. Pertanto, chi ha iniziato a usufruire del beneficio nel 2024 non deve attendersi incrementi per il 2025. L’importo rimarrà invariato fino al raggiungimento dei 67 anni. Di conseguenza, non ci saranno miglioramenti per i titolari dell’Ape sociale nel nuovo anno.

Questa situazione solleva molte riflessioni sulla struttura e sull’equità del sistema pensionistico italiano. In una realtà in cui il potere d’acquisto continua a fluttuare, riusciremo mai a garantire un sostegno più coerente e adeguato per tutti?