Scopri come il rialzo dei prezzi all’ingrosso ha influenzato il costo finale del gas per milioni di famiglie italiane nel regime di tutela.

Il prezzo del gas continua a essere una questione centrale per le famiglie italiane che si affidano al servizio di tutela per la vulnerabilità. Gli ultimi aggiornamenti riflettono un modesto, ma significativo rialzo che non passa inosservato.
L’andamento dei prezzi del gas: gennaio 2025
Gennaio 2025 ha portato in dote un aumento nel prezzo di riferimento del gas per il nuovo cliente tipo, ovvero una famiglia con consumi medi annui di 1.100 metri cubi. Secondo Arera, l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente, questo costo ha raggiunto 126,63 centesimi di euro per metro cubo, segnando un incremento dell’1,1% rispetto a dicembre. Ma cosa ha determinato questo incremento? Arera attribuisce l’aumento al rialzo dei prezzi all’ingrosso, il cui impatto è inevitabilmente ricaduto sulla cifra finale che i consumatori devono affrontare. Per i clienti tutelati, la spesa per la materia prima è risultata essere pari a 49,87 €/MWh nel mese di gennaio. Ad oggi, ci sono circa 2,36 milioni di utenti domestici che usufruiscono del regime di tutela.
La composizione della bolletta del gas
Approfondiamo la struttura del prezzo di riferimento del gas. La spesa per il gas naturale stesso costituisce una parte significativa della bolletta, con 56,26 centesimi di euro che rappresentano il 44,43% del totale della bolletta, destinati all’approvvigionamento del gas naturale e alle attività correlate. Inoltre, ci sono 6,15 centesimi di euro, pari al 4,86% della bolletta, che coprono i costi di vendita al dettaglio. Questo ci porta a chiederci: quanto incide davvero il gas sulla nostra bolletta e quali sono le altre componenti che pesano sul conto finale?

Trasporto, gestione e oneri: il peso nascosto della bolletta
Non è solo il gas a incidere sulla bolletta. La spesa per il trasporto e la gestione del contatore costituisce un’importante fetta del costo complessivo, con 26,80 centesimi di euro, pari al 21,16% del totale. Questa voce di spesa copre vari servizi, tra cui distribuzione, misura, trasporto e perequazione della distribuzione fino ad arrivare alla qualità del servizio stesso. A ciò si aggiungono gli oneri generali di sistema, che ammontano a 2,95 centesimi di euro, pari a un ulteriore 2,33% della bolletta. L’accumularsi di queste spese accessorie può sorprendere e sollevare interrogativi sull’effettiva equità della struttura tariffaria.
Le imposte: l’ultimo tassello del puzzle
Infine, ma non per importanza, ci sono le imposte. Il peso fiscale sulla bolletta non è trascurabile, assestandosi a 34,47 centesimi di euro, ovvero il 27,22% del totale. Questa parte della bolletta ci invita a riflettere sull’impatto che la tassazione ha sui costi energetici delle famiglie italiane. Quale effetto ha un tale carico fiscale sul bilancio familiare e quali misure potrebbero essere adottate per alleggerire questo fardello?