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Aziende agricole: investire nel futuro con il Bonus 2025

Aziende agricole: investire nel futuro con il Bonus 2025
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Scopri gli investimenti coperti dal bonus: trattori, energia rinnovabile, e strumenti digitali per rendere l’agricoltura più sostenibile.

Aziende agricole: investire nel futuro con il Bonus 2025
Photo by dendoktoor – Pixabay

Il Bonus Agricoltura offre alle imprese agricole un’importante occasione per recuperare in parte i costi sostenuti per l’acquisto di trattori e attrezzature. Scopri maggiori dettagli su chi può richiederlo, come funziona, e quali sono i requisiti.

Recentemente, è stato introdotto un incentivo rivoluzionario per le aziende agricole che intendono allinearsi con le moderne esigenze ecologiche e digitali. Questo sussidio, voluto dal Consiglio dei Ministri lo scorso 26 febbraio con il Decreto Legge n.19, garantisce alle aziende agricole e agroalimentari la possibilità di farsi restituire il 45% delle spese destinate alla transizione verso pratiche più sostenibili e digitali. Con una dotazione complessiva di oltre 6 miliardi di euro, questo programma si estende fino al 2025 e offre un sostegno significativo per chi decide di investire in un futuro sostenibile.

Come richiedere il bonus: chi può farlo e quali investimenti include

L’incentivo è accessibile a tutte le aziende nel settore agricolo, agrimeccaniche e agroalimentare, indipendentemente dalla loro grandezza, ma con una condizione fondamentale: le spese devono essere effettuate entro il 31 dicembre 2025. Quali sono, quindi, gli investimenti coperti? In primo luogo, il bando include trattori tradizionali, macchinari che migliorano l’efficienza energetica, sistemi per la produzione e il consumo di energia rinnovabile, e strumenti digitali interconnessi. Inoltre, è previsto il finanziamento per la formazione del personale per agevolare la trasformazione verso un approccio ecologicamente sostenibile.

I requisiti per accedere al credito d’imposta sono chiari: le aziende devono dimostrare una riduzione dei consumi energetici pari almeno al 3%, o al 5% nella specifica attività interessata dall’investimento. In caso contrario, il bonus potrebbe essere ridotto o addirittura revocato. Oltretutto, è necessario mantenere i requisiti per almeno cinque anni dall’ultimazione degli interventi per evitare sanzioni.

Quanto si può ottenere dal credito d’imposta?

Esplorando i dettagli specifici dell’articolo 38, commi 7 e 8, apprendiamo che gli investimenti entro i 2,5 milioni di euro versatile in un credito d’imposta tra il 35% e il 45%, a seconda del livello di risparmio energetico raggiunto. Nel caso di risparmio del 10% nella singola unità o del 15% nel processo complessivo, il margine di beneficio si amplia notevolmente. Processi trasparenti e digitalizzati di richiesta sono previsti tramite la piattaforma del Gestore dei servizi energetici (Gse), dove si dovrà presentare anche la documentazione necessaria a dimostrare gli investimenti effettuati.

Questo credito d’imposta è utilizzabile in compensazione con modello F24 entro la conclusione del 2025. Tuttavia, se il credito risultasse eccedente, potrà essere distribuito in cinque rate annuali uguali nei cinque anni successivi, garantendo così una gestione finanziaria più flessibile per le imprese.

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Photo by matthiasboeckel – Pixabay

Visione per un futuro sostenibile

Il Bonus Agricoltura non è solo un mero strumento finanziario, ma si colloca all’interno di una più ampia visione voluta dal governo italiano e supportata anche a livello europeo. L’iniziativa mira a stimolare cambiamenti significativi verso la riduzione dell’impatto ambientale delle attività produttive. Questa linea d’azione si allinea perfettamente con politiche come la Direttiva Case Green dell’Unione Europea, sebbene quest’ultima debba ancora affrontare alcune sfide in merito all’implementazione, come evidenziato dalla recente proroga del bonus caldaie in Italia.

La disponibilità di strumenti di questo genere rappresenta un’opportunità per intraprendere insieme il cammino verso un’economia più ecologica e resiliente. Le aziende agricole possono così configurarsi verso pratiche più sostenibili, assicurando alla prossima generazione un ambiente più pulito e sano.