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Birkenstock perde la causa: i suoi sandali non sono arte

Birkenstock perde la causa: i suoi sandali non sono arte
Photo by wowbee – Pixabay
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La Corte Federale tedesca nega la protezione del copyright ai celebri sandali, considerando il loro design puramente funzionale.

Birkenstock perde la causa: i suoi sandali non sono arte
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Il celebre marchio di calzature Birkenstock ha recentemente affrontato una battaglia legale in Germania, in cui la Corte Federale di Giustizia ha deciso che i loro famosi sandali non rientrano nella categoria delle opere d’arte protette dal copyright. La decisione, che ha scatenato discussioni nel settore legale e della moda, rivisita la complessa relazione tra design e protezione legale.

I sandali Birkenstock e la battaglia legale

Giovedì scorso, la Corte Federale di Giustizia tedesca ha posto la parola fine a una lunga battaglia legale. Birkenstock, rinomata azienda di calzature, aveva cercato di tutelare i propri modelli dall’imitazione, lanciando un’azione legale contro concorrenti come la tedesca Tchibo. Al centro della questione vi era la protezione dei loro sandali come opere d’arte applicata, sfruttando il diritto d’autore. Tuttavia, il giudice Thomas Koch ha dichiarato: “Le rivendicazioni sono infondate perché i sandali non sono opere d’arte applicata protette dal diritto d’autore”. Questo pronunciamento sottolinea la chiara differenza fra un design funzionale e un’opera artistica secondo la legislazione tedesca.

Il giudice ha argomentato che solo un prodotto con un chiaro livello di creatività artistica può beneficiare della protezione del copyright, che dura per 70 anni dopo la morte del creatore. Al contrario, la protezione del design ha un limite di 25 anni, legato alla vita pratica del prodotto. Karl Birkenstock, l’artista dietro i primi disegni dal 1970, è ancora in vita. Tuttavia, il passare del tempo ha già privato molti modelli della protezione come design.

Una visione iconica e il prossimo passo

Il team legale di Birkenstock, guidato dall’avvocato Konstantin Wegner, non si è arreso dopo la sentenza. Wegner ha definito i sandali come aventi un “design iconico” e ha espresso l’intenzione di presentare un’ulteriore causa per riesaminare la classificazione. “Vogliamo aggiungere argomenti in questi procedimenti in corso”, ha affermato Wegner, suggerendo potenziali nuove vie per dimostrare l’unicità artistica dei sandali Birkenstock.

Questi sandali, che hanno attraversato decenni restando sempre attuali, erano un tempo il simbolo di gruppi come gli hippy, gli amanti della tecnologia e i professionisti sanitari. La loro popolarità ha recentemente guadagnato nuovo slancio, quando Margot Robbie li ha indossati in un simbolico cameo nel film di successo “Barbie” del 2023. La stilosa apparizione di Robbie ha gettato i sandali sotto una nuova luce, presentandoli a un vasto pubblico internazionale.

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Da storia familiare a gigante internazionale

Fondata nel lontano 1774, Birkenstock ha visto sei generazioni della famiglia omonima continuare la gestione. Tuttavia, nel XXI secolo, la compagnia ha subito trasformazioni al passo con i tempi moderni. Una svolta significativa è stata la vendita di una quota di maggioranza all’americana L Catterton, società di private equity sostenuta da Bernard Arnault, magnate francese dei beni di lusso. Questa acquisizione ha segnato un nuovo capitolo per Birkenstock nel panorama globale delle calzature.

Dopo essere stata quotata in borsa nel 2023, L Catterton è rimasto il principale azionista, continuando a guidare l’azienda verso future innovazioni. La recente sentenza potrebbe essere vista come un ostacolo, ma la resilienza di Birkenstock e il suo storico legame con i consumatori indicano che il marchio ha ancora molti capitoli da scrivere nella sua illustre storia.