Il valore ISEE e le fasce d’età dei figli influenzano l’importo base, che varia anche in presenza di disabilità o famiglie numerose.
L’assegno unico per i figli è una significativa forma di aiuto economico messa a disposizione dall’INPS per supportare le famiglie italiane. Attiva dal 2021, questa prestazione è rivolta a genitori con figli fino a 21 anni, pur senza limite d’età per quelli con disabilità. Ma quali sono le modalità per accedere a questa risorsa fondamentale? Scopriamo i dettagli insieme.
Requisiti e condizioni per ottenere l’assegno
L’introduzione del Dlgs n. 230/2021 ha inaugurato un nuovo capitolo per il sostegno alla famiglia, sostituendo gli ANF con l’assegno unico. Tutte le famiglie con figli a carico possono beneficiarne, senza distinzione di condizione lavorativa o reddito. La domanda può essere presentata a partire dal settimo mese di gravidanza e si estende fino ai 21 anni del figlio, purché ci si attenga a specifiche condizioni. Ma chi può davvero richiedere questo assegno?
I genitori devono possedere requisiti di cittadinanza e residenza: essere cittadini italiani o dell’UE, oppure avere un permesso di soggiorno valido. Devono inoltre risiedere in Italia e sottoporsi alla tassazione sul reddito nel paese. Singolare attenzione è riservata a chi vanta almeno due anni di residenza (anche non continuativa) o un contratto di lavoro stabile. Infine, i figli maggiorenni devono rispettare almeno una delle seguenti condizioni per continuare a ricevere il sostegno: essere iscritti a un corso di studi o formazione, svolgere un tirocinio, cercare lavoro o partecipare a un servizio civile.
Come viene calcolato l’importo?
Sebbene aperto a tutti, l’assegno non si traduce in un importo fisso, ma varia in base a determinati criteri. Prima di tutto, entra in gioco il valore ISEE del nucleo familiare. Un maggiore numero di figli a carico o la presenza di figli in specifiche fasce di età possono inoltre determinare variazioni dell’importo base, che per il 2025 varia tra 50 e 175 euro per i minorenni, e tra 25 e 85 euro per i maggiorenni. Gli importi possono subire incrementi in presenza di situazioni particolari, come famiglie numerose o figli con disabilità.
Il 2025 porterà inoltre un indice di rivalutazione dello 0,8% basato sull’inflazione. Se ancora non sono disponibili tutti i dettagli da INPS, è presumibile un leggero aumento rispetto ai valori del 2024. Le tabelle aggiornate, fondamentali per la pianificazione economica familiare, sono attese con la pubblicazione della consueta circolare annuale.
Come presentare domanda e ricevere i pagamenti
Per inoltrare la domanda di assegno, è necessario utilizzare i canali digitali messi a disposizione dall’INPS. Tra questi, si includono il portale web accedibile con credenziali SPID, CIE o CNS, l’app mobile, o attraverso i patronati. Le domande di prima istanza devono essere presentate tempestivamente, mentre gli assegni già in corso vengono rinnovati automaticamente, a meno di indicazioni o variazioni aggiuntive da parte del richiedente.
I pagamenti generalmente avvengono attorno al 20 di ogni mese, con un rigoroso calendario comunicato dall’INPS. In caso di variazioni nella domanda o nuove richieste, l’erogazione del primo importo avviene nell’ultima settimana del mese successivo alla ricezione della domanda.
Conclusione e novità legislative
Per ottimizzare il beneficio dell’assegno unico, le famiglie devono tenere a mente i cambiamenti introdotti dalla Legge di Bilancio 2025. Le principali novità riguardano l’esclusione dell’assegno dal calcolo dell’ISEE per altri bonus familiari. Inoltre, le famiglie beneficiarie dell’assegno di inclusione devono necessariamente presentare domanda anche per l’assegno unico.
In definitiva, l’assegno unico per i figli rappresenta una risorsa preziosa per molte famiglie in Italia, offrendo un aiuto concreto e tangibile per affrontare le spese legate alla crescita dei figli. Conoscere i requisiti, le modalità di richiesta e il calcolo degli importi è essenziale per sfruttare al meglio questa importante agevolazione.