Guida pratica per formare gruppi di autoconsumo, installare impianti fotovoltaici e sfruttare le agevolazioni fiscali disponibili.
Con la scadenza del 31 marzo all’orizzonte, è tempo di correre per coloro che vogliono aderire agli incentivi per i gruppi di autoconsumo, una scelta che promette di spezzare la dipendenza dal gas senza pesare troppo sul portafoglio. L’obiettivo è attivare gli impianti solari entro il 30 giugno 2026 per beneficiare di tali agevolazioni.
Realizzare un gruppo di autoconsumo
L’idea di creare un Gruppo di autoconsumo potrebbe apparire complessa, ma in realtà può essere realizzata con due utenze distinte nello stesso edificio. Non è necessario avere un condominio: l’importante è che le utenze siano intestate a soggetti diversi. Gli impianti solari possono essere installati sull’edificio stesso, su altri siti disponibili per uno o più membri del Gruppo, anche facendo ricorso a un produttore esterno. Un Gruppo può nascere anche potenziando un impianto già esistente e includendo sistemi di accumulo. La chiave è che l’incentivo si applica all’energia condivisa e consumata internamente al Gruppo. La burocrazia? Semplice: serve un accordo scritto e la designazione di un referente che curerà la pratica presso il GSE. Nel caso di condomini, l’amministratore può gestire tutta la procedura. Se si tratta dell’abitazione principale, si può anche accedere a un bonus fiscale del 50% in dieci anni, cumulabile con gli incentivi.
Incentivi economici: quanto si guadagna?
Una volta che l’impianto è operativo, il GSE riconosce una tariffa incentivante per ogni megawattora condiviso. Questa può variare: da 60 euro per grandi impianti a 80 euro per quelli entro 200 kilowatt. Ulteriori incentivi di 4 euro sono riservati al centro Italia (Lazio, Marche, Toscana, Umbria e Abruzzo), mentre al nord (Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, etc.) l’aumento è di 10 euro. La tariffa viene garantita per 20 anni e si aggiunge al corrispettivo elastico dell’ARERA per l’energia autoconsumata, rivalutato annualmente.
Valutare i pro e i contro
Per chi è indeciso, il GSE ha sviluppato un simulatore per verificare la convenienza economica del Gruppo di autoconsumo basandosi su impianti già incentivati. Questa tecnologia avanzata offre indicazioni concrete e dettagliate. Basta inserire l’indirizzo, i dati di consumo e la dimensione degli immobili dei partecipanti per ottenere un’analisi accurata. Inoltre, il GSE fornisce tutti i documenti necessari per la domanda, guidando passo-passo i richiedenti.
Nei comuni con meno di 5.000 abitanti, creare un Gruppo di autoconsumo porta ulteriori benefici: il PNRR offre un contributo a fondo perduto pari al 40% dei costi di installazione. Sebbene gli incentivi siano cumulabili con questo bonus, ciò non consente di accedere alla detrazione fiscale. Anche per usufruire del bonus PNRR, la domanda deve essere presentata entro il 31 marzo.