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Contratti d’affitto: addio al 4+4, ecco le nuove soluzioni

Contratti d’affitto: addio al 4+4, ecco le nuove soluzioni
Photo by Yamu_Jay – Pixabay
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Canoni in aumento e vantaggi fiscali spingono inquilini e proprietari verso accordi transitori o a canone concordato.

Contratti d’affitto: addio al 4+4, ecco le nuove soluzioni
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Negli ultimi anni, il panorama delle locazioni in Italia ha subito notevoli trasformazioni. Se in passato i contratti di affitto 4+4 dominavano il mercato, oggi i proprietari e gli inquilini si trovano di fronte a opzioni più vantaggiose e flessibili. Quali sono le ragioni dietro questo cambiamento e quali alternative stanno emergendo?

L’evoluzione dei contratti di affitto

Fino a qualche tempo fa, il contratto 4+4 era la scelta prediletta dai proprietari di casa. Tuttavia, nuove dinamiche economiche e legislative hanno iniziato a scalfire questo antico predominio. Un fattore cruciale è rappresentato dall’obbligo di adeguare i canoni all’inflazione e agli indici FOI, un cambiamento che ha reso questi contratti meno appetibili. Di fronte a tali adeguamenti, molti si stanno orientando verso contratti a canone concordato o transitori, che promettono vantaggi evidenti.

Impennata delle locazioni: dati recenti

Secondo un report recente di Idealista, un’importante fonte di dati immobiliari, i canoni dei contratti 4+4 sono cresciuti significativamente. Da febbraio 2024, infatti, l’inflazione è salita dell’1,6% e l’indice FOI del 1,5%, causando un aumento corrispondente nei costi di affitto. In media, il canone per un trilocale è aumentato di 12 euro al mese, ma le città maggiori mostrano aumenti più consistenti: a Milano l’incremento è di 30 euro mensili, mentre a Firenze si registrano 24 euro in più al mese. Anche in altre città come Bolzano e Roma, i canoni continuano a crescere, rendendo i contratti 4+4 sempre meno sostenibili per gli inquilini.

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Nuove opportunità: contratti transitori e canone concordato

Alla luce di questi rincari, gli inquilini si stanno rivolgendo a tipologie contrattuali alternative che risultano più economiche e flessibili. I contratti transitori, ad esempio, offrono ai proprietari meno rischi legati alla morosità grazie alla loro breve durata. Al contempo, i contratti a canone concordato permettono di abbattere i costi fiscali, equilibrando il desiderio di guadagno dei proprietari con la necessità di prezzi accessibili per gli inquilini. Queste opzioni emergenti non solo attraggono sempre più personaggi del mondo immobiliare ma ridefiniscono anche i rapporti locativi in tutta Italia.