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Crisi cubana e automobili: un sogno oltre la portata

Crisi cubana e automobili: un sogno oltre la portata
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Con salari minimi che oscillano tra 2.100 e 6.310 pesos, acquistare un veicolo è un miraggio per molti cubani, in un’economia segnata da austerità e carenze.

Crisi cubana e automobili: un sogno oltre la portata
Photo by congerdesign – Pixabay

Un tempo, le strade di Cuba erano testimonianza di un’era passata, popolata da auto d’epoca che raccontavano storie di tempi lontani. Fino al 2011, l’isola era soggetta a severi divieti che impedivano la proprietà di veicoli immatricolati dopo il 1959, anno cruciale segnato dalla Rivoluzione di Fidel Castro. In quei giorni, l’ingegno dei cubani si metteva alla prova nel mantenere in vita vecchie vetture, con i meccanici che diventavano veri e propri maghi del motore. Sebbene queste restrizioni siano state tecnicamente sollevate, comprare una nuova auto a Cuba continua a essere un’impresa ardua, quasi impossibile, a causa delle tasse astronomiche che un tempo raggiungevano dal 350% al 500% del costo originale.

L’apparente riduzione delle tasse

Dal primo gennaio di quest’anno, il governo cubano ha introdotto una nuova normativa che riduce le tasse “speciali” sui veicoli al 35%. Tuttavia, altre imposte rimangono presenti, mantenendo i prezzi delle auto inaccessibili per la maggioranza. Un’auto standard di meno di cinque anni ha un prezzo di circa 2.040.000 pesos cubani, che all’attuale cambio può variare notevolmente. Nei mercati ufficiali, questi veicoli costano quasi 84.500 dollari, mentre al tasso di cambio imposto dalla banca centrale per le importazioni scendono a circa 17.000 dollari. Curiosamente, un cambio al mercato nero permette di abbassare ulteriormente il prezzo a 6.800 dollari. Nonostante tutto, tali cifre superano di gran lunga le possibilità di molti cubani, che devono affrontare un costo della vita sempre più accresciuto e stipendi che non riescono a tenere il passo.

Misera realtà economica su un’isola in crisi

Anche con una riduzione delle tasse, le automobili rimangono un bene di lusso riservato a pochi. Considerando che il salario minimo a Cuba varia tra 2.100 e 6.310 pesos al mese per chi lavora 40 ore settimanali, l’acquisto di un’auto nuova diventa un’illusione lontana. Addirittura, chi ricopre incarichi di livello dirigenziale, con una paga media di 30.000 pesos al mese, potrebbe impiegare ben 70 mesi per finanziare una vettura di base. Per i lavoratori al salario minimo, potrebbero essere necessari oltre 50 anni di risparmi. L’economia cubana, attualmente in ginocchio, registra inflazione galoppante e salari stagnanti, mentre il regime spera in un risollevamento economico attraverso l’ingresso nei Brics. Tuttavia, il futuro resta incerto e segnato da difficoltà crescenti, con un’isola che vede i suoi cittadini lottare contro una grave penuria di risorse.

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Photo by kaboompics – Pixabay

Il futuro delle automobili: un sogno distante

Nella complessa cornice economica e sociale di Cuba, l’auto si posiziona in fondo alla lista delle priorità. La crisi energetica, amplificata dalla dipendenza dalle importazioni di carburante, ha causato blackout prolungati, mentre la scarsità di riserve valutarie peggiora ulteriormente la situazione. Questo stato di cose spinge molti cubani ad abbandonare l’isola in cerca di un futuro migliore, con l’emigrazione che funge da valvola di sfogo per un potenziale malcontento. Intanto, con l’avvento della nuova amministrazione americana guidata da Marco Rubio, le tensioni potrebbero crescere ulteriormente. L’embargo, conosciuto localmente come “el bloqueo”, continua a essere una spada di Damocle per l’economia cubana, ed è probabile che resti tale anche sotto nuove leadership. In questo contesto, l’acquisto di un’auto nuova è l’ultimo dei pensieri per i cubani, un lusso che pochi possono permettersi di sognare.