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DdL lavoro: via l’obbligo di provvigione nei rogiti

DdL lavoro: via l’obbligo di provvigione nei rogiti
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La proposta legislativa potrebbe ridurre drasticamente la burocratizzazione, proteggendo la privacy degli acquirenti e rendendo le transazioni più fluide.

DdL lavoro: via l’obbligo di provvigione nei rogiti
Photo by ApexDigitalAgency – Pixabay

Con l’introduzione della normativa proposta dal DdL Lavoro, il mondo delle compravendite immobiliari in Italia potrebbe subire una rivoluzione. Il focus di questa proposta è eliminare l’obbligo di dettagliare le modalità di pagamento nei confronti dei mediatori, una mossa che potrebbe modificare radicalmente il panorama delle transazioni immobiliari.

Oggi, secondo le regole stabilite dal D.L. n.223/2006, le parti coinvolte in una compravendita devono dichiarare espressamente, nel rogito, l’ammontare e le modalità delle provvigioni pagate agli agenti immobiliari. Questo obbligo riguarda, inoltre, anche l’esposizione dei dati anagrafici del mediatore, tra cui codice fiscale, partita IVA e numero di iscrizione al ruolo. Misura questa pensata per contrastare l’evasione fiscale, ma che non è mai stata estesa ad altri professionisti come broker o architetti. Un cambio di rotta significherebbe un impatto significativo per le future transazioni.

L’atto di rogito e i cambi normativi

Nel 2006, l’obiettivo primario dell’inserimento dei dettagli relativi alle provvigioni nell’atto definitivo di compravendita era la lotta all’evasione fiscale. Tuttavia, oggi, la fotografia del settore è cambiata grazie all’introduzione della fatturazione elettronica, che ha reso quest’obbligo meno rilevante e, per molti, superfluo.

Il DdL Lavoro prospetta una serie di nuove regole: tra queste, chi acquista o vende casa non dovrà più dichiarare l’importo della provvigione. Tuttavia, sarà ancora necessario fornire il numero della fattura e inserire una dichiarazione che ne attesti la corrispondenza con l’importo pagato. Rimarrà, comunque, l’obbligo di identificare l’agente immobiliare con tutti i dettagli necessari. Questo snellimento delle procedure potrebbe finalmente parificare la figura dell’agente immobiliare ad altre categorie di professionisti coinvolti nelle transazioni, mutando l’intero processo contrattuale.

Potenziali vantaggi dell’abolizione della provvigione

Le associazioni di categoria, come Fiaip e FIMAA-Confcommercio, accolgono con entusiasmo la possibilità di eliminare i dettagli sulle provvigioni dalle compravendite. Questa modifica potrebbe portare a numerosi vantaggi. Innanzitutto, proteggerebbe la privacy degli attori coinvolti, evitando che le informazioni finanziarie divengano di dominio pubblico e creando un ambiente più sereno e meno soggetto a imbarazzi. Inoltre, un altro aspetto positivo è la nuova libertà nelle negoziazioni tra agenzie e clienti, priva delle restrizioni attuali.

Gli importi richiesti dai mediatori generano spesso malcontento e possono portare gli acquirenti a scegliere di acquistare direttamente da privati, senza intermediazione. In questa prospettiva, la proposta del DdL Lavoro potrebbe ridimensionare il ruolo degli agenti immobiliari, eliminando la necessità di inserire le loro provvigioni nell’atto di rogito, restituendo loro un’immagine meno intrusiva e più in linea con quella di altri professionisti, senza che debbano apparire come una parte coinvolta nella transazione.

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Una nuova prospettiva per i professionisti del settore

Se la modifica proposta dal DdL Lavoro otterrà il via libera del Senato, potrebbe segnare un cambiamento epocale per il settore immobiliare. L’eliminazione dell’obbligo di menzionare le provvigioni nel rogito rappresenterebbe un punto di svolta significativo, modificando profondamente il modo in cui gli agenti immobiliari operano e interagiscono con i clienti. Questa modifica non solo migliorerebbe la percezione pubblica del ruolo del mediatore, ma potrebbe anche semplificare le procedure contrattuali, portando a un mercato più fluido e trasparente.

La realtà è che il cambiamento ha il potenziale per migliorare l’operatività quotidiana dei professionisti immobiliari, adeguando le normative alle esigenze di un mercato sempre più digitalizzato e dove la fatturazione elettronica tiene traccia delle transazioni. Questo rende obsoleta una regolamentazione nata in un contesto differente. Resta da vedere se il Senato approverà queste modifiche, ma le aspettative nel settore sono alte e molti attendono con ansia una risposta che dia il via a una nuova era per le compravendite immobiliari.