Scopri l’introduzione dei doppi limiti alle detrazioni IRPEF per contribuire a una maggiore equità fiscale e come questi possono influire sul tuo reddito.
La nuova bozza della Legge di Bilancio 2025 propone revisioni significative alle detrazioni IRPEF. Mirando a una maggiore equità fiscale, queste modifiche potrebbero incidere sui contribuenti con redditi medi e alti.
Il cuore della trasformazione risiede nell’introduzione di un doppio limite alle detrazioni, basato sia sul reddito complessivo sia sulla natura delle spese ammissibili. Tali cambiamenti puntano a un sistema più giusto, ma potrebbero ridurre i vantaggi fiscali per coloro che vantano un reddito medio-alto. Una sfida che non tutti vedranno con piacere!
Il taglio riguarda quasi tutte le spese attualmente detraibili nella dichiarazione dei redditi, con qualche eccezione. Alcune voci di spesa non subiranno modifiche grazie a norme che già prevedono soglie di reddito inferiori ai nuovi limiti.
Il nuovo tetto delle detrazioni IRPEF
Ogni voce di spesa detraibile continuerà a ricadere sotto i limiti della normativa specifica. Un esempio? Le spese per interessi passivi rimangono detraibili al 19%, come stabilito. Tuttavia, la cornice generale cambia per chi supera i 75.000 euro di reddito: qui entra in gioco un massimo complessivo di spese detraibili.
Il reddito complessivo sarà calcolato escludendo la residenza principale e le sue pertinenze. Ecco i dettagli dei limiti teorici: 14.000 euro per redditi oltre 75.000 euro e 8.000 euro per quelli oltre 100.000 euro. Proprio per questo si parla di una doppia soglia nelle detrazioni IRPEF 2025.
Questi importi sono da moltiplicare per un coefficiente che varia in base al numero di figli fiscalmente a carico:
- 0,50 senza figli a carico;
- 0,70 con un figlio a carico;
- 0,85 con due figli a carico;
- 1,00 con più di due figli o un figlio con disabilità accertata.
Per esempio, un contribuente con 95.000 euro di reddito e un figlio a carico potrà detrarre fino a 9.800 euro. Da notare che le spese sanitarie non saranno toccate dalle nuove regole.
Cosa si potrà detrarre nel 2025?
La Legge di Bilancio 2025 giunge con una guida esplicativa sulle detrazioni condizionate dal nuovo taglio. È essenziale sapere cosa rientra e cosa no.
Saranno soggette al nuovo calcolo le seguenti spese: interessi passivi legati a prestiti o mutui agrari (Art.15 co.1 lett. a) TUIR), interessi su mutui per l’acquisto della prima casa, spese veterinarie, funerarie, per l’istruzione universitaria e per scuole dell’infanzia, solo per citarne alcune. La legge fa riferimento a “oneri e spese che comportano una detrazione dall’imposta lorda”, sia nel TUIR che in altre normative.
Conclusione: una revisione per l’equità fiscale
In sintesi, i doppi limiti della Legge di Bilancio 2025 prevedono importi base di 14.000 e 8.000 euro rispettivamente per redditi oltre 75.000 e 100.000 euro. L’ammontare massimo è modificabile in base al numero di figli con incidenza fiscale. Le detrazioni sanitarie restano intatte, mentre quelle su mutui, spese funebri e istruzione rientrano nel nuovo sistema. Obiettivo? Ridurre i privilegi fiscali per redditi elevati, promuovendo equità.