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Ecobonus 2025: detrazioni ridotte, ecco le nuove regole

Ecobonus 2025: detrazioni ridotte, ecco le nuove regole
Photo by anncapictures – Pixabay
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La Legge di Bilancio rivede gli incentivi: dal 2026 la detrazione scenderà al 30%. Ecco chi può ancora beneficiare del bonus.

Ecobonus 2025: detrazioni ridotte, ecco le nuove regole
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Nel panorama delle riforme fiscali del 2025, l’ecobonus emerge ancora una volta come un elemento cruciale per i cittadini italiani. Tuttavia, le nuove modifiche legislative apportano cambiamenti significativi alle detrazioni per il risparmio energetico, influenzando come i proprietari di immobili possano pianificare i loro interventi di miglioramento.

L’ecobonus 2025 conserva il suo ruolo di incentivo centrale per la riqualificazione energetica degli edifici esistenti. Sebbene i tipi di lavori ammessi alla detrazione rimangano inalterati, la Legge di Bilancio 2025 ridisegna il quadro delle agevolazioni alterando radicalmente la percentuale di detrazione IRPEF spettante. Questa modifica sprona i proprietari di immobili a rivalutare i loro piani di intervento energetico, specialmente per quei lavori condominiali che, fino alla fine del 2024, beneficiavano di aliquote più favorevoli.

Le nuove aliquote di detrazione per l’ecobonus

Il volto dell’ecobonus subisce un rinnovamento con le nuove disposizioni legislative. Mentre fino al 31 dicembre 2024, le detrazioni oscillavano tra il 50% e il 75%, dal 2025 la situazione cambia drasticamente. Si stabilisce una detrazione fissa del 36% delle spese sostenute, con un’ulteriore riduzione al 30% a partire dal 2026. Le case principali godranno tuttavia di un vantaggio temporaneo, ricevendo una detrazione del 50% nel corso del 2025, ma che scenderà al 36% l’anno successivo. Questo cambiamento rappresenta una significativa “curva discendente” rispetto ai benefici precedenti e richiede un’attenta pianificazione da parte dei proprietari.

L’impatto sulle spese ammissibili

Dall’elenco dei lavori ammissibili alle detrazioni fiscali dell’ecobonus emerge come l’obiettivo sia di spingere verso interventi efficaci in termini energetici. Tra i costi detraibili nel 2025 figurano la sostituzione delle finestre, la posa di caldaie altamente efficienti e pompe di calore. Le detrazioni, per ciascun tipo di intervento, si fissano a importi massimi differenti, variando da 15.000 a 100.000 euro, a seconda della tipologia di lavoro. L’intento chiaro è quello di stimolare misure concrete verso una maggiore efficienza energetica, ma all’interno di budget attentamente controllati dal punto di vista fiscale.

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Chi può beneficiare e come effettuare i pagamenti

L’ecobonus continua ad essere accessibile a una vasta gamma di contribuenti, inclusi titolari di reddito d’impresa, associazioni tra professionisti e anche individui privati che effettuano interventi su proprietà immobiliari qualificabili. Tuttavia, non tutte le spese sono ammissibili: lavori su nuovi immobili in costruzione sono esclusi dal beneficio. Per quanto riguarda il pagamento delle spese, le normative impongono ai privati non titolari di reddito d’impresa di utilizzare bonifici bancari o postali con causale precisa. La comunicazione ENEA rimane un passaggio obbligatorio ai fini della detrazione, con l’obbligo di presentazione entro 90 giorni dal termine dei lavori. Questo adempimento è cruciale per garantire l’accesso al beneficio fiscale, specie in un contesto dove le violazioni formali possono essere tollerate solo se regolarizzate tempestivamente.

La revisione generale delle normative che disciplinano l’ecobonus riflette una strategia governativa di taglio ai bonus preesistenti, pur conservando un focus sulla promozione del risparmio energetico nella sfera residenziale. Il segnale lanciato dal Governo mira a riequilibrare l’incentivazione con una valutazione più attenta dei costi benefici associati a questi piani di sostegno.