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Imprenditore accusato di evasione: sequestrati beni e crypto

Imprenditore accusato di evasione: sequestrati beni e crypto
Photo by MidJourney – Pixabay
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Le autorità stimano un’evasione da 5,5 milioni di euro. Usati conti lituani e piattaforme digitali per nascondere i fondi.

Imprenditore accusato di evasione: sequestrati beni e crypto
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Un’imponente operazione delle autorità ha portato alla luce un caso di evasione fiscale e autoriciclaggio che coinvolge un imprenditore catanese. Grazie alla collaborazione internazionale, beni del valore di oltre 2,3 milioni di euro sono stati sequestrati a Paternò.

Un’evasione fiscale sconvolgente

Le indagini della Guardia di Finanza di Paternò sono partite da una verifica fiscale su un’attività attiva nel settore della vendita di contratti energetici e telefonici. Queste indagini hanno portato alla scoperta che l’imprenditore indagato aveva omesso di dichiarare ricavi per più di 12 milioni di euro. Tale omissione ha generato un’evasione fiscale stimata in 5,5 milioni di euro. Nonostante queste siano già cifre notevoli, ciò che è emerso grazie alla cooperazione internazionale con le autorità fiscali di Lituania e Germania è stato un sistema di autoriciclaggio ben orchestrato.

Il sistema di autoriciclaggio Internazionale

Il comunicato ufficiale della Procura descrive un sofisticato sistema di riciclaggio che coinvolge conti correnti stranieri e criptovalute. L’imprenditore avrebbe sfruttato un conto in una banca lituana, poi chiusa per gravi infrazioni antiriciclaggio, per convertire ingenti somme di denaro in criptovalute. Si stima che il valore di questa operazione si aggiri intorno al milione di euro. Tali operazioni hanno reso il flusso di denaro difficile da tracciare, rappresentando una sfida significativa per le autorità.

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Sequestri e prosecuzione delle indagini

Il sequestro ha interessato diverse tipologie di beni: denaro contante, conti correnti, quote societarie, un veicolo, un motociclo, due ciclomotori e criptovalute conservate in portafogli virtuali. Questo ampio sequestro è solo una parte di un’indagine ancora in corso. Le autorità proseguono con le verifiche per mappare completamente il flusso finanziario coinvolto e per accertare ulteriori responsabilità. L’inchiesta ci ricorda quanto sia importante la cooperazione internazionale nella lotta contro i crimini finanziari.