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INPS chiede soldi indietro ai pensionati: ecco cosa fare

INPS chiede soldi indietro ai pensionati: ecco cosa fare
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Errori nei calcoli, modello RED o cumulo vietato: scopri come affrontare le richieste di rimborso e richiedere una rateizzazione.

INPS chiede soldi indietro ai pensionati: ecco cosa fare
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Molti pensionati stanno attualmente affrontando una situazione complicata con l’INPS, da cui ricevono richieste improvvise di restituzione di importi ricevuti per errore. Queste raccomandate inattese possono rappresentare un significativo onere finanziario, lasciando i pensionati alla ricerca di risposte e soluzioni. Esploriamo le cause di queste richieste e come gestirle al meglio.

Le origini delle richieste INPS

Quando un pensionato riceve una raccomandata dall’INPS, è spesso perché l’istituto ha rilevato che sono stati percepiti importi oltre il dovuto. Le ragioni possono variare: da ricalcoli del trattamento pensionistico che portano alla scoperta di pagamenti eccedenti a mancati aggiornamenti da parte dei pensionati sulle loro situazioni reddituali.

Le notifiche di variazione della pensione possono derivare da due situazioni principali: errori di calcolo da parte dell’INPS o omissioni nelle comunicazioni obbligatorie dei pensionati. Queste comunicazioni sono particolarmente cruciali per chi riceve assegni sociali o pensioni che includono maggiorazioni. Anche in caso di invio puntuale di documenti come il modello RED, un ricalcolo può sempre determinare nuove pretese di restituzione.

Per chi riceve tali notifiche, la via più diretta è soddisfare la richiesta di rimborso. Tuttavia, qualora il pagamento immediato non fosse possibile, esiste l’opzione di negoziare con l’INPS una rateizzazione, dilazionando così l’importo nel tempo per mitigare l’impatto economico.

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Il divieto di cumulo dei redditi

Un altro motivo per cui l’INPS può richiedere la restituzione di somme è il mancato rispetto del divieto di cumulo dei redditi da lavoro con quelli pensionistici. Questo divieto è particolarmente significativo per chi ha sfruttato misure come Quota 103, Quota 100, Quota 102 o l’APE Sociale, che specificamente non consentono di combinare il reddito da pensione con ulteriori guadagni lavorativi.

In caso di violazione di questa regola, l’INPS pretende la restituzione di tutti i ratei di pensione percepiti nell’anno della violazione, a prescindere dall’entità del reddito da lavoro aggiuntivo. Anche qui, la scelta è tra rimborso immediato o accordo per una restituzione graduale attraverso rate mensili.

Come affrontare le richieste INPS

Trovandosi a fronteggiare queste richieste, i pensionati possono sentirsi spiazzati e preoccupati per le conseguenze finanziarie. È quindi importante comprendere a fondo le motivazioni dietro queste richieste e considerare le opzioni disponibili. Lavorare a stretto contatto con professionisti, come consulenti fiscali o patronati, può offrire il supporto necessario per affrontare la situazione.

Sebbene la restituzione immediata sia spesso il metodo più sicuro per risolvere la questione, la possibilità di rateizzare il debito può fornire un temporaneo sollievo economico, permettendo di ridurre l’impatto delle restituzioni sulle entrate mensili. In ogni caso, la chiave è restare informati e agire prontamente per evitare ulteriori complicazioni.