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La fine dell’era delle caldaie a condensazione

La fine dell’era delle caldaie a condensazione
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Il recente emendamento limita l’accesso agli incentivi per la transizione energetica, penalizzando chi sceglie caldaie a gas. Ecco le alternative disponibili.

La fine dell’era delle caldaie a condensazione
Photo by anncapictures – Pixabay

Con il recente emendamento proposto dalla Lega, questi dispositivi sono stati del tutto esclusi dal bonus caldaie del 2025. Questo cambiamento rientra in una strategia più ampia per allinearsi con la Direttiva Case Green e per evitare possibili sanzioni. Tale direttiva richiede un graduale abbandono delle caldaie a gas, spingendo verso soluzioni energetiche più sostenibili.

O si verde o si risparmia?

La nuova legislazione pone gli italiani di fronte a una decisione cruciale: abbracciare il progresso verso la transizione ecologica, affrontando però costi significativi, oppure optare per caldaie meno efficienti ma più economiche. L’esclusione delle caldaie a condensazione dal bonus limita le opzioni per chi desidera migliorare l’efficienza energetica domestica, lasciando solo poche alternative come pompe di calore, impianti solari termici e caldaie a biomassa. Inoltre, anche l’Ecobonus e il bonus ristrutturazioni non includeranno più le spese per queste caldaie, segnalando un cambio di paradigma energetico a partire dal 2025. Il passaggio verso impianti sostenibili sarà netto, ma molti potrebbero non permettersi tale innovazione.

L’aspra dilemma della transizione verde

L’Italia si prepara così a inaugurare un percorso complesso e accidentato verso l’efficientamento energetico degli edifici, molti dei quali attualmente appartengono alla classe energetica F e G. Da una parte, c’è l’imperativo della sostenibilità ambientale; dall’altra, i costi elevati che questo cambiamento imporrà alle famiglie. La questione si presenta come un nodo intricato, tanto che l’associazione di settore Assotermica ha espresso preoccupazione, lanciando un chiaro monito: “Escludere le caldaie a condensazione dai bonus significa tagliare fuori milioni di famiglie dall’efficientamento energetico, indebolendo la transizione ecologica e penalizzando un comparto industriale che genera oltre 3 miliardi di euro di fatturato e offre lavoro a migliaia di imprese”.

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Photo by stevepb – Pixabay

Incertezza in agguato

Nonostante queste premesse, non tutto è ancora deciso. La Legge di Bilancio, che sancirebbe infine queste disposizioni, non è stata ancora pubblicata in Gazzetta Ufficiale. Ci si domanda cosa farà il Governo: seguirà il cammino della transizione verde e della Direttiva Case Green dell’Unione Europea, oppure tenderà la mano alle famiglie con redditi medio-bassi? Al momento, il quadro appare incerto, e un ritorno sui propri passi da parte delle istituzioni sembra poco probabile. Il tempo però è galantuomo, e soltanto le decisioni finali chiariranno il futuro energetico del Paese.