Il nuovo disegno di Legge di Bilancio 2025 prospetta importanti cambiamenti nelle pensioni, come l’introduzione di bonus per le famiglie nel mese di dicembre.
Nel 2025, le pensioni minime vedranno un aumento del 2,2%, con un modesto incremento mensile per i pensionati. Sebbene sembri una variazione minima, il nuovo disegno della Legge di Bilancio promette cambiamenti significativi nel panorama previdenziale.
Il governo ha recentemente presentato il nuovo disegno della Legge di Bilancio, che prospetta un adeguamento straordinario delle pensioni, passando dal 2,7% precedente al 2,2% attuale. L’assenza di tali misure avrebbe portato a una riduzione degli importi attuali, rendendo questo intervento cruciale. La discussione parlamentare è in corso e l’esito finale è tutt’altro che deciso. Tuttavia, dal 2025, la rivalutazione annuale tornerà ad applicarsi in modo completo.
Aumenti delle Pensioni Minime nel 2025
Il 2025 porta con sé diverse novità per i pensionati italiani. In fase di esame alla Camera, il disegno di Legge di Bilancio prevede la proroga di alcune misure per il pensionamento anticipato, come la Quota 103, l’Opzione Donna e l’Ape Sociale, mantenendo gli stessi criteri restrittivi dell’anno precedente. In questo contesto, il Ministro Giorgetti ha confermato un aumento per le pensioni minime, anche se più contenuto rispetto alle prime aspettative.
Sebbene la rivalutazione straordinaria decisa nel 2023 abbia garantito un aumento per tenere testa all’inflazione, la previsione per il 2025 riduce questa percentuale al 2,2%. Tale variazione significa che i pensionati riceveranno circa 3 euro in più al mese, portando l’attuale minimo INPS da 614 euro a un nuovo totale di 617 euro mensili. Un incremento modesto, lontano dagli obiettivi più ambiziosi proposti da alcuni partiti della maggioranza, che mirano ai 1000 euro mensili.
Bonus Dicembre 2025: Sostegno Supplementare per Famiglie e Lavoratori
Non solo rivalutazioni: il dicembre 2025 promette bonus aggiuntivi per famiglie, pensionati e lavoratori. Tuttavia, senza la rivalutazione straordinaria, i pensionati si sarebbero trovati di fronte a una diminuzione degli importi. Basti pensare che le pensioni minime partono da una base di 598,61 euro: senza ulteriori interventi, considerando solo un adeguamento all’inflazione dell’1%, gli assegni avrebbero potuto raggiungere solo i 604 euro. La discussione parlamentare è molto accesa, con emendamenti che propongono di riportare la rivalutazione al 2,7% per allinearsi al 2024, aumentando la base minima a 623 euro.
Rivalutazione Completa delle Pensioni: Un Ritorno Atteso
Dall’anno prossimo, anche il sistema di indicizzazione degli assegni, noto come perequazione automatica, vedrà delle modifiche per adeguare le pensioni all’inflazione. Dopo i tagli degli ultimi due anni, la Legge di Bilancio 2025 prevede un ritorno alla rivalutazione piena. Se non ci saranno ulteriori cambiamenti nel testo finale, sarà ripristinato il sistema tradizionale stabilito dalla legge n. 388/2000, con adeguamenti basati su tre fasce di reddito: piena rivalutazione per assegni fino a quattro volte il minimo, 90% per quelli fino a cinque volte e 75% per quelli superiori. Questa modifica comporterà l’abbandono del meccanismo a sei fasce utilizzato nel 2023 e 2024, il quale prevedeva aumenti decrescenti con l’aumento dell’assegno pensionistico.
Con quest’inerzia legislativa, nel corso del 2025 non ci saranno penalizzazioni per assegni superiori a quattro volte il minimo INPS, restituendo stabilità finanziaria e prospettive più chiare ai pensionati italiani.