Dettagli sul decreto firmato dalla premier Meloni e le fasi necessarie per confermare l’esclusione dal calcolo ISEE, in attesa del parere dei Conti.
Un recente annuncio dalla Presidenza del Consiglio getta una nuova luce sul calcolo dell’ISEE, con una notevole modifica all’orizzonte: l’esclusione dal calcolo di titoli di Stato e libretti postali. Un cambiamento che promette benefici, ma anche un iter complicato per chi ha già preparato la documentazione.
Il nuovo calcolo ISEE
L’inizio di questo cambiamento di rotta è segnato dalla firma del DPCM da parte della Premier Giorgia Meloni, che sancirà ufficialmente l’implementazione di quanto stabilito nella Legge di Bilancio 2024. Tuttavia, il cammino verso l’effettivo cambiamento è ancora lungo e laborioso. Il testo del decreto deve ancora affrontare l’analisi della Corte dei Conti, prima di essere finalmente pubblicato in Gazzetta Ufficiale. Solo allora si avrà la certezza dell’esenzione dal calcolo ISEE di titoli di Stato, BTP, BOT, libretti e buoni postali, fino a un ammontare complessivo di 50.000 euro.
Il processo non è privo di ostacoli. Per chi ha già inviato la Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU) o si appresta a farlo, la questione si complica, dato che le nuove istruzioni operative da parte dell’INPS non sono ancora disponibili. In questo scenario, le tempistiche per l’attuazione della misura rimangono avvolte nel mistero.
Perché ripartire da zero chi ha presentato l’ISEE 2025?
Il comunicato del 14 gennaio rappresenta una svolta significativa per il calcolo dell’ISEE 2025, ma richiede pazienza e flessibilità. Il testo firmato da Meloni modifica un DPCM del 2013, rispondendo a una lunga attesa imposta dalla Legge di Bilancio 2024. Quest’ultima all’articolo 1, commi 183-185, prevedeva l’esclusione dei titoli di Stato e del risparmio postale. Eppure, il viaggio verso la messa in opera del decreto non è terminato: rimane da affrontare l’iter burocratico e attendere le linee guida dell’INPS.
Il dilemma si presenta per chi ha già conseguito l’ISEE 2025 o intende ottenerlo. L’introduzione delle novità costringerà chi desidera trarne vantaggio a rifare il calcolo da capo. Come riportato nel comunicato ufficiale: “Il decreto prevede comunque una disciplina transitoria di validità delle attestazioni ISEE già rilasciate…”. In altre parole, chi ha già una dichiarazione valida potrà continuare a fruirne, ma potrebbe trovare convenienza a ricalcolare l’indice per usufruire delle nuove regole.
Il dilemma della tempistica e la rilevanza dell’ISEE
Il panorama normativo impone riflessioni importanti. Com’è intuibile, la validità delle attestazioni ISEE esistenti complica le cose: sebbene esse siano ancora valide, chi detiene titoli di Stato o buoni postali potrebbe beneficiare di un calcolo aggiornato per ridurre la propria situazione reddituale e patrimoniale registrata.
Il tempo, in questo contesto, gioca un ruolo cruciale. L’ISEE è fondamentale per varie agevolazioni economiche, come l’assegno di inclusione o il bonus bebè. Tuttavia, i cittadini che mirano a queste agevolazioni dovranno destreggiarsi tra date di scadenza e nuovi requisiti, fatta salva la complessità burocratica.
Al momento, non è possibile prevedere quanto tempo ci vorrà per una nuova attestazione ISEE che escluda titoli di Stato e libretti postali. La possibilità di dover affrontare due calcoli separati rende il quadro ancora più complesso, ponendo i contribuenti di fronte a un bivio. Resta da vedere come si evolveranno gli sviluppi normativi e le istruzioni future.