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PMI e polizze catastrofali: normativa ancora poco chiara

PMI e polizze catastrofali: normativa ancora poco chiara
Photo by stevepb – Pixabay
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Confcommercio denuncia ritardi nel portale Ivass e difficoltà a confrontare le offerte per milioni di aziende coinvolte.

PMI e polizze catastrofali: normativa ancora poco chiara
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La recente decisione di posticipare l’obbligo assicurativo giunge in risposta alle pressioni di numerose realtà imprenditoriali. Tuttavia, resta centrale la questione dell’adeguamento ai nuovi termini.

Una boccata d’aria per le PMI: proroga decisionale e tempistiche

Nel panorama attuale delle piccole e medie imprese italiane, la proroga dell’obbligo di dotarsi di una polizza anticatastrofale rappresenta una svolta significativa. A seguito della richiesta del mondo imprenditoriale, il Consiglio dei Ministri ha stabilito un rinvio che varia in base alla dimensione dell’azienda. Per le medie imprese, il termine è stato posticipato al 1° ottobre 2025, mentre per le piccole e micro imprese la scadenza è stata spostata al 1° gennaio 2026. Tuttavia, il requisito resta in vigore per le grandi imprese dal 1° aprile, sebbene le sanzioni siano temporaneamente sospese in linea con le sollecitazioni di Confindustria. Questa decisione è arrivata in un momento di crescente preoccupazione per le aziende, che si trovavano a dover rispettare l’originaria scadenza del 31 marzo per la stipula delle polizze, secondo le direttive del decreto approvato lo scorso febbraio.

Il monito di Orsini: “evitare il prelievo forzoso”

Figure di spicco del settore imprenditoriale hanno espresso forti riserve riguardo alla scadenza imminente. Emanuele Orsini, presidente di Confindustria, ha sottolineato la necessità di un rinvio delle sanzioni legate alle polizze catastrofali. A giudizio di Orsini, il tempo concesso alle imprese per valutare e confrontare le offerte assicurative è stato insufficiente, portando a una potenziale spesa ingiustificata. “Un provvedimento nato con intento costruttivo rischia di trasformarsi in un vero e proprio prelievo forzoso se non si concede una proroga”, ha dichiarato Orsini, evidenziando l’urgenza di nuove misure che favoriscano una scelta più oculata e consapevole.

L’appello di confcommercio: un tempo maggiore per scelte consapevoli

Confcommercio ha anch’essa ribadito la necessità di un’adeguata proroga, vista la complessità dell’obbligo per quasi quattro milioni di imprese, una situazione causata, secondo l’associazione, dalla recente emanazione del regolamento attuativo il 27 febbraio scorso. Inoltre, è ancora assente un portale Ivass operativo che permetta di comparare le diverse offerte assicurative. Secondo una nota ufficiale, “le imprese devono poter effettuare scelte informate, valutando attentamente conformità e costi delle polizze disponibili sul mercato”. Anche Confesercenti ha lanciato un avvertimento, sottolineando come l’attuale incertezza metta a dura prova molti settori, in primis quello del commercio e del turismo.

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Conseguenze economiche e richieste imprenditoriali per una normativa più chiara

Aggiungendo un ulteriore livello di complessità al quadro già intricato, è stato sottolineato come milioni di imprese italiane, particolarmente quelle che operano in immobili in affitto, affrontano una sfida significativa. La normativa vigente impone a tutte le aziende, sia proprietarie che locatarie, di assicurare gli immobili contro le catastrofi, preservandone il valore di ricostruzione. Non ottemperare a questi obblighi comporta non solo la perdita d’accesso al credito e alla partecipazione a bandi di finanziamento, ma anche la suscettibilità a procedimenti legali in caso di calamità. Confesercenti sollecita che le imprese siano adeguatamente informate e formate rispetto alle offerte assicurative conformi e ai loro costi. L’appello per un’azione rapida da parte del governo è forte: una normativa chiara e tempistiche ragionevoli sono essenziali per evitare che la situazione si aggravi ulteriormente.