Gli assegni aumentano fino allo 0,8%, mentre restano invariate le percentuali per coniugi e figli dei pensionati deceduti.
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L’anno 2025 introduce importanti aggiornamenti per le pensioni di reversibilità, cruciali per sostenere economicamente i superstiti di pensionati deceduti. Questi cambiamenti mirano a migliorare la qualità della vita dei beneficiari, garantendo stabilità economica in un momento di difficoltà.
Le recenti modifiche hanno portato novità significative riguardanti le norme e gli importi delle pensioni di reversibilità. Analizziamo nel dettaglio come queste variazioni influenzeranno i destinatari.
Cifre aggiornate per le pensioni di reversibilità
A partire dal 1° gennaio 2025, le pensioni di reversibilità hanno subito un adattamento a causa della perequazione. Tale processo comporta un incremento dello 0,8%, basato sul tasso di inflazione previsionale calcolato nei primi nove mesi del 2024 dall’ISTAT. Tuttavia, i valori definitivi saranno delineati una volta che saranno disponibili i dati completi sull’inflazione del 2024.
Questa rivalutazione segue un sistema a scaglioni: per le pensioni che non superano quattro volte il trattamento minimo, l’aumento è dello 0,8% (equivalente al 100% dell’inflazione). Per quelle tra quattro e cinque volte il minimo, la crescita è dello 0,72% (90% del tasso), mentre gli importi maggiori di cinque volte il minimo vedono una crescita del 0,60% (75% dell’incremento del costo della vita).
Un esempio pratico: chi percepisce una pensione di 500 euro mensili da reversibilità vedrà un incremento annuale di 52 euro rispetto al 2024, che si traduce in un incremento mensile di circa 4 euro.
Approfondimenti sulle norme della pensione di reversibilità
Attenzionando chi già beneficia della pensione di reversibilità, è essenziale sottolineare che nell’anno corrente, 2025, il sistema di calcolo dell’INPS è rimasto inalterato. La percentuale della pensione del deceduto verrà corrisposta ai superstiti secondo le regole già esistenti.
La quota della pensione trasferita ai superstiti varia: al coniuge superstite spetta il 60% dell’importo originario. Qualora il beneficiario sia una figlio disabile, minorenne o a carico del defunto, l’ammontare sale al 70%. La presenza di due figli eleva la percentuale all’80%, mentre tre o più figli garantiscono il 100% della pensione.
Nei casi in cui manchino coniuge e figli, esiste la possibilità che genitori, fratelli o sorelle possano ottenere la pensione di reversibilità, purché soddisfino specifici criteri.
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Limiti di reddito e impatti sul trattamento pensionistico
Non tutte le famiglie possono accedere al trattamento pieno delle pensioni di reversibilità senza considerare i limiti reddituali. Per l’anno 2025, i confini stabiliti si distinguono in tre fasce:
I redditi fino a 23.579,22 euro godranno del trattamento pensionistico completo.
I redditi compresi tra 23.579,22 e 31.438,96 euro subiranno una riduzione del 25% della pensione teoricamente spettante.
Oltre i 31.438,96 euro di reddito annuale, la decurtazione sarà del 50%.
Va notato che tali limitazioni non si applicano ai nuclei familiari con membri disabili o minori, per i quali è previsto un esonero dalle suddette riduzioni, garantendo così protezione economica a chi si trova in situazioni più vulnerabili.