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Visite fiscali: i diritti del lavoratore

Visite fiscali: i diritti del lavoratore
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Scopri come le visite fiscali nel contesto lavorativo possono influire sulla tutela e i diritti del lavoratore durante l’assenza per malattia.

Visite fiscali: i diritti del lavoratore
Photo by DarkoStojanovic – Pixabay

Nel contesto lavorativo, le visite fiscali diventano un strumento cruciale per armonizzare l’esigenza dell’azienda di mantenere operatività e i diritti del lavoratore di recuperare serenamente durante un’assenza per malattia. La normativa italiana traccia una linea ben definita su come queste verifiche debbano avvenire, cercando di tutelare entrambe le parti coinvolte.

L’essenza delle visite fiscali

Le visite fiscali sono un mezzo attraverso il quale l’azienda, con l’ausilio dell’INPS, accerta lo status di salute del dipendente durante la sua assenza giustificata per malattia. Questi controlli si assicurano che il dipendente stia rispettando i parametri stabiliti e che sia effettivamente impossibilitato a lavorare.

Con tali controlli, tuttavia, vengono imposti limiti rigorosi. Mentre il datore di lavoro ha pieno diritto di richiederli, l’abuso di questo strumento può violare la dignità e la privacy del lavoratore, andando al di là di ciò che è consentito dalla norma per una relazione professionale corretta.

Tempi di reperibilità: fondamentali per le verifiche

Affinché le visite fiscali raggiungano efficacia, il dipendente deve rendersi disponibile nelle cosiddette fasce di reperibilità, stabilite tra le 10:00 e le 12:00 e dalle 17:00 alle 19:00, sia per i dipendenti pubblici che per quelli privati. Queste fasce orarie, valide anche nei festivi come il Natale, rimarranno in vigore fino al 2025.

Durante tali ore il lavoratore è obbligato a essere presente all’indirizzo indicato nel certificato medico, salvo documentate situazioni di emergenza medica. Ignorare questi orari potrebbe portare a sanzioni che includono la perdita del trattamento economico per i giorni di malattia non giustificati.

Limiti alle visite nello stesso giorno

Una questione spinosa riguarda la possibilità di richiedere visite fiscali multiple nello stesso giorno. La normativa è chiara: non si consentono doppi controlli nella stessa giornata. Questo limite è fondamentale per evitare pressioni indebite o situazioni stressanti che potrebbero interferire con il recupero della salute del dipendente.

Richiedere più verifiche in una sola giornata non solo sarebbe superfluo ma andrebbe a violare i diritti del lavoratore, il quale deve avere l’opportunità di concentrarsi sul proprio benessere senza temere un monitoraggio eccessivamente intrusivo.

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Visite su giorni alternati durante la malattia

Pur non potendo condurre più visite nello stesso giorno, i datori di lavoro possono schedulare visite fiscali in giorni distinti entro lo stesso periodo di malattia. Ciò è consentito a patto che non si adotti un approccio sistematico o invasivo.

Ad esempio, in caso di una malattia prolungata per svariate settimane, il datore di lavoro può richiedere diverse verifiche nel corso di quel periodo, purché rimanga rispettoso e non invasivo nei riguardi del lavoratore. Infatti, una frequenza eccessiva ne minerebbe il benessere psico-fisico, rasentando l’abuso.

Diritti del lavoratore e salvaguardia della libertà

Un aspetto chiave della legge è la protezione dei diritti del dipendente, anche durante un periodo di malattia. I controlli devono essere gestiti in maniera bilanciata, senza eccedere i confini imposti dalla legge.

La reperibilità del lavoratore durante le fasce orarie non deve tramutarsi in un fardello che comprometta la sua dignità e serenità. Un abuso del potere da parte del datore può essere contestato legalmente, portando eventualmente a conseguenze per quest’ultimo.